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Arresto cardiaco in casa, incidenza Covid-19

In Italia ogni anno muoiono circa 60.000 persone per arresto cardiaco improvviso.

Di queste, secondo una ricerca del Ministero della Salute (dati 2010)
circa il 60% viene colpito all’interno delle proprie abitazioni. Dato ripreso anche dal Dott. Maurizio Cecchini, Cardiologo di fama internazionale, che da anni svolge con impegno campagne sensibilizzazione verso o cittadini per la cardioprotezione ed impiego del defibrillatore.

Si stima che tale percentuale sia ulteriormente cresciuta, poiché sono sempre più diffuse modalità di lavoro dalla propria casa: smart working, home working, remote working, etc..

Secondo quanto pubblicato da Sessantamilavitedasalvare Altomilanese ODV nei propri canali nei giorni scorsi, nel trimestre Febbraio, Marzo, Aprile 2020, i dati sono più che raddoppiati, passando da circa 15.000 a ben oltre i 30.000 decessi.

Questo importante incremento è dovuto a due fattori in particolare:

  1. Data l’emergenza sanitaria da Covid-19, i mezzi di soccorso del 118 erano impegnati in attività di emergenza molto più rispetto allo scenario standard.
    Questo dilungamento dei tempi di intervento ha avuto una incidenza diretta fatale per il trattamento dei soggetti in arresto cardiaco, avendo a disposizione solo pochi minuti dal sopraggiungere dell’arresto.
  2. I cittadini anche al verificarsi dei primi segni di malessere (solo in alcuni casi), sono stato restii a chiamare il 118 oppure a recarsi al pronto soccorso, per timore dell’esposizione al virus.

Attualmente ci troviamo in siamo in una situazione che registra un numero di positività al virus in aumento (dovuto anche al gran numero di tamponi effettuato giornalmente), un numero di soggetti ricoverati in terapia intensiva in aumento, un numero di decessi in aumento.
E’ verosimile che nelle prossime settimane/mesi i mezzi di soccorso del 118 possano ritrovarsi in una situazione che porti di nuovo a un dilazionamento dei tempi di reazione, e allo stesso tempo porti i cittadini a avere timore di chiamare gli operatori 118.

E’ quindi ancora più importante che mai poter essere efficaci nelle proprie abitazioni, dove passiamo la maggior parte del nostro tempo, specie in questo periodo.

Cosa fare?

  1. Iscriversi a un corso di Primo Soccorso BLSD, manovre salvavita con l’impiego del defibrillatore.
  2. Avere un defibrillatore:
  • E’ possibile acquistare un defibrillatore di ottima qualità al prezzo di circa 1.000 Euro
  • E’ possibile noleggiare un defibrillatore di ottima qualità a un costo di circa 25 Euro al mese
  • E’ possibile acquistare o noleggiare il defibrillatore anche a livello condominiale, dividendo i costi tra i condomini
  • In alternativa, suggeriamo di verificare la posizione dei defibrillatori installati nel proprio quartiere: defibrillatori ad accesso pubblico, defibrillatori situati presso strutture sportive, defibrillatori presenti all’interno degli esercizi commerciali, defibrillatori presenti presso asili e scuole, etc…
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